Reinventarsi con le consegne a domicilio
La prima volta che Massimo inizia a lavorare in un bar è nel 2012, nella zona di Colognola, prima si occupava di assicurazioni. Impara a lavorare sul posto, osservando e dandosi da fare. Inizia a conoscere meglio l’enologia e il mondo dei vini, appassionandosene sempre di più.
Nel dicembre del 2017 decide di aprire Bicerì. Massimo vuole che il suo bar esprima la sua personalità e il suo carattere, così che gli avventori si affezionino e ritornino.
Il bar apre la mattina con le colazioni e chiude la notte all’1:30.
Con il lockdown dovuto al Covid-19 l’attività resta totalmente chiusa per più di un mese, dal 9 marzo al 12 aprile. I dipendenti vengono messi in cassa integrazione.
È qui che Massimo si ingegna. Decide di espandere la sua attività aprendosi alle consegne a domicilio. Tramite i social network e whatsapp inizia a proporre il servizio di consegna a domicilio di vini, dalla bottiglia alla cassa, cercando di offrire diversi prodotti a prezzi competitivi e di fare margine con grossi volumi anziché sulle singole vendite.
Si occupa personalmente delle consegne in tutta Bergamo e anche in provincia. La sua strategia paga perché in poco tempo, tramite passaparola ed effetto moltiplicatore, riempie le giornate di lavoro e riesce a contrastare la perdita di fatturato dovuta alla chiusura forzata del bar.
Cerca di consegnare nel minor tempo possibile – spesso in giornata – e offre un ventaglio di prodotti molto ampio di modo da riuscire a soddisfare la maggior parte delle esigenze.
A fine aprile decide di riprendere con le colazioni, sempre in modalità di consegna a domicilio, così facendo riesce a far riprendere a lavorare un dipendente.
Per riaprire vengono ridotti i posti a sedere all’interno, che recupera grazie alla possibilità di usufruire di spazi all’esterno, e sanificati gli ambienti.
A maggio viene concesso il servizio di asporto e lentamente si ritorna alla normalità.
È il Comitato del Borgo di Santa Caterina, tramite una chat di whatsapp, che lo informa dell’esistenza del Programma Rinascimento. Decide di partecipare e fa scrivere il progetto ad una società di consulenza della zona.
Partecipa al Bando Spese Inderogabili e al Bando Michelangelo. Riceve il primo contributo nel giro di una settimana. Anche il prestito di impatto gli viene concesso in una settimana, poco dopo riceve anche il contributo a fondo perduto del Bando Michelangelo.
Massimo si ritiene molto soddisfatto dell’aiuto avuto da Rinascimento Bergamo perché ha potuto investire subito tutte le risorse messe a disposizione, in aggiunta alle risorse erogate dai programmi nazionali.
Ancora oggi il servizio di consegna a domicilio di vini rimane attivo e molto richiesto, tanto che Massimo continua a consegnare circa 450/500 bottiglie al mese e si sta organizzando con un portale online per una maggiore automazione del processo di ordine e consegna.
Il lockdown ha spinto e stimolato anche involontariamente il processo di realizzazione di alcune idee imprenditoriali che Massimo aveva in mente, ma che non aveva ancora messo in pratica e Rinascimento Bergamo gli ha dato una spinta in più per rendere ancora più completo il suo progetto.